Mutamento nel colore delle urine: guida ai farmaci che lo provocano
Entro certi limiti, il cambiamento del colore delle urine può considerarsi una normale risposta all’introduzione di particolari bevande, cibi o farmaci, oltre a dipendere da variazioni dell’apporto di acqua.
Ma quali sono i medicinali che ne fanno virare la tonalità verso gradazioni inconsuete, come il blu, il turchese o l’arancione? La risposta a questa domanda è contenuta nei prossimi paragrafi.
Colore delle urine, ecco come dovrebbe essere
In una persona sana e con un organismo ben idratato, la colorazione della pipì tende al giallo. L’intensità e la sfumatura dipendono, in buona parte, dalla quantità di acqua assunta prima della minzione, inclusa quella contenuta in frutta e verdura. Pertanto, tonalità che vanno dal giallo pallido all’ambra possono considerarsi nella normalità.
Tuttavia, per comprendere i motivi delle variazioni cromatiche dobbiamo fare un passo indietro: sapere che cos’è l’urina. Si tratta dei prodotti di scarto secreti dai reni, provenienti dal sistema linfatico e contenenti scorie metaboliche.
Sono proprio le tossine presenti nel fluido a provocare alterazioni del colore. Ma c’è di più: in presenza di calcoli renali, di infezioni in corso (anche a carico della vescica) o di sanguinamento di angio-mio-lipomi, l’intorbidimento è più marcato della norma. E deve far scattare tutti gli accertamenti del caso.
Medicinali che rendono rosso il colore dell’urina
In genere, sono i farmaci anti-coagulanti a causare una variazione del genere, ad esempio eparina e warfarin. Ma non mancano antibiotici come la rifampicina, impiegata nei protocolli di cura della tubercolosi e per alcune forme di meningite.
Altre sostanze che conferiscono una tonalità sul vermiglio alla pipì sono la fenazopiridina e la senna. La prima è una molecola dall’azione analgesica, prescritta per il dolore colico; la seconda, invece, è un’erba dalla spiccata efficacia lassativa, dovuta all’alta concentrazione di antrachinoni.
Urine verdi, turchesi, azzurre o blu
Sembra incredibile, ma le scorie della minzione possono assumere un’insolita colorazione fredda. Ciò succede quasi sempre in concomitanza con una terapia farmacologica, spesso protratta nel medio-lungo termine o per somministrazioni occasionali ad alte concentrazioni.
Uno dei medicinali sul banco degli imputati è l’amitriptilina, utilizzata per la cura di stati ansiosi, alcuni tipi di mal di testa (cefalea a grappolo e tensiva, specialmente se ricorrenti), dolore neuropatico, depressione e fibromialgia.
Anche l’indometacina e il propofol possono modificare la tonalità delle urine. Il primo trova impiego nella gotta in forma acuta, nell’artrite reumatoide, nei disturbi osteo-articolari e muscolari. Il secondo è responsabile del colore verde della pipì ed è usato come anestetico.
Urina di colore arancione
I motivi per cui i prodotti di scarto virano verso questa sfumatura non si sanno con certezza. Alcune scuole di pensiero la attribuiscono a problemi a livello epatico-biliare. Altre, invece, all’assunzione di farmaci fenazopiridina e rifampicina, ritenendo la classificazione sul rosso inesatta.
Vitamine del complesso B, sulfasalazina (antiflogistico per morbo di Crohn e retto-colite ulcerosa) e nitrofurantoina (di largo impiego per le infezioni alle vie urinarie) completano la rassegna delle sostanze che fanno diventare la pipì arancione.
Altri possibili viraggi di colore delle urine
Per cicli di terapie con metronidazolo (usato per candidosi e infezioni da Trichomonas, in abbinamento al clotrimazolo), la pipì può tendere al giallo scuro, se non al marrone. Lo stesso dicasi in seguito a tossinfezioni da Clostridium Perfringens e in presenza di amebiasi a livello dell’intestino crasso.
Una categoria a parte sono i medicinali contro la malaria. Anche questi fanno assumere una colorazione brunastra all’urina, primi fra tutti la primachina e la clorochina, in grado di inibire i Plasmodium.
Memoranda
Quando notiamo dei mutamenti al colore della pipì, la mossa più intelligente da fare è richiedere un tempestivo consulto medico. Questo vale soprattutto se non siamo stati informati di eventuali variazioni al momento della prescrizione dei farmaci.
Altro suggerimento da mettere in pratica è un’attenta lettura del foglietto illustrativo. Qui possiamo trovare gli effetti collaterali di principi attivi ed eccipienti, anche riguardo il viraggio delle urine.