Bulimia: come si riconosce e quali sono le sue conseguenze

Ne soffrono tre milioni di italiani, in prevalenza donne, e colpisce soprattutto la fascia d’età che va dai 16 ai 20 anni. Stiamo parlando della bulimia, un disturbo alimentare che consiste in abbuffate incontrollate di cibo, seguite da vomito indotto o abuso di lassativi e diuretici.
Al pari dell’anoressia, anche la bulimia nervosa nasce dall’impulso irrefrenabile di conquistare un corpo perfetto che non mostri la minima traccia di grasso superfluo. Per diagnosticare questo disturbo alimentare è fondamentale conoscerne a fondo i sintomi e soprattutto le conseguenze più serie e rilevanti.
In cosa consiste la bulimia?
Mentre l’anoressia consiste nella privazione pressoché totale di cibo, la bulimia nasce dalla necessità di mangiare ingenti quantità di alimenti per poi liberarsene con metodi come il vomito indotto. La persona bulimica è perfettamente consapevole delle conseguenze deleterie sulla sua salute e sul peso corporeo di queste abbuffate. Il desiderio di mangiare quindi, irrefrenabile e privo di controllo, procede di pari passo con il senso di colpa. Manca l’ultimo tassello di quello che è a tutti gli effetti un circolo vizioso ovvero l’espulsione del cibo. Il bulimico tenta di purgare il corpo, liberandolo dall’eccesso di calorie, con l’abuso di lassativi, diuretici, con estenuanti allenamenti in palestra ma soprattutto con il vomito.
Il bulimico si preoccupa, al pari dell’anoressico, del suo aspetto fisico. La percezione di sé risulta alterata da un atteggiamento che non rinuncia mai a un attento quanto severo giudizio nei confronti della propria persona.
Quali sono i fattori di rischio?
Esistono numerosi fattori di rischio, alcuni prevedibili come la presenza di una predisposizione genetica, essere in sovrappeso o vivere in una condizione di fragilità emotiva. Altri sono a prima vista insospettabili: il confronto continuo con i corpi e le vite perfette di influencer o praticare uno sport che impone determinati canoni fisici e di peso corporeo, possono favorire la comparsa di questo disturbo alimentare.
Quali sono i sintomi della bulimia?
Per riconoscere la bulimia è necessario prestare attenzione a questi sintomi:
- ossessione per la forma fisica
- consumo eccessivo di alimenti e incapacità di controllare la quantità ingerita
- abuso di lassativi e diuretici
- vomito indotto
- controllo ossessivo delle calorie e uso smodato di integratori dimagranti
Quali sono le conseguenze della bulimia?
1. Disturbi cardiaci
L’utilizzo sconsiderato di lassativi e diuretici porta a uno scompenso elettrolitico che può provocare gravi disturbi cardiovascolari.
2. Disturbi respiratori
L’induzione del vomito provoca numerose lesioni nella mucosa gastroesofagea che possono comportare difficoltà nella respirazione ma soprattutto infezioni polmonari ricorrenti causati dall’aspirazione del cibo.
3. Problemi digestivi
Gli acidi gastrici presenti nel vomito possono provocare reflusso e ulcere.
4. Carie
Il vomito frequente erode lo smalto, predispone alle carie e al recesso gengivale.
5. Alterata percezione di se stessi
A metà strada tra sintomo e disturbo, la percezione distorta della propria fisicità altera il benessere della persona affetta da bulimia.
6. Debolezza oste muscolare
I lassativi e i diuretici impoveriscono le quantità fisiologiche di potassio necessarie per il buon funzionamento di muscoli e ossa.
7. Isolamento
La persona che soffre di bulimia tende a rifiutare il contatto con gli altri e a isolarsi.
8. Depressione
La fisiologica tristezza del bulimico spesso tende a sfociare in una vera e propria depressione.
Altre conseguenze della bulimia
La bulimia può provocare alterazioni del ciclo mestruale, disidratazione, abuso di sostanze stupefacenti e un’alterazione dei rapporti familiari.
Come aiutare chi soffre di bulimia?
La persona bulimica ha bisogno di molto sostegno sia familiare che terapeutico accompagnato da piccoli gesti come creare un clima tranquillo e sereno in casa ed evitare qualsiasi forma di giudizio.